Altra notizia importante sul fronte dei restauri è l’imminente recupero di villa Lampedusa ai Colli, in via dei Quartieri.
Venne edificata nel 1721 da Don Isidoro Terrana, successivamente, nel 1770, passò al principe di Villafranca. Ma il suo proprietario più celebre è stato senza dubbio l’ultimo (l’acquisto nel 1845), il principe Giulio Tomasi di Lampedusa, il principe astronomo, che proprio per soddisfare questa passione fece realizzare nella villa un osservatorio.
L’attuale aspetto le venne dato nel 1756, quando ancora apparteneva ai Terrana, ad opera dell’architetto Giovanni del Frago (altre sue opere ad esempio palazzo Bordonaro ai Quattro Canti e palazzo Cutò n via Maqueda). Al centro vi è un corpo sporgente su cui si inserisce un particolare scalone con ringhiera in ferro battuto.
Una elegante decorazione policroma stile Luigi XVI impreziosiva la facciata nei riquadri al di sopra dei finestroni. Oggi sono quasi illeggibili, posso solo sperare che il restauro li riporti alla luce.
Gli interni presentano raffinati affreschi (opera di Gaspare Fumagalli) e stucchi ancora pienamente leggibili nel disastro generale.
Alcuni corpi bassi e una piccola parte del giardino sono stati di recente già recuperati per alloggiarvi un locale.
La particolare potenzialità di questa bella villa sta proprio nel giardino. Questo è ovviamente molto più piccolo del vasto fondo che un tempo la circondava, ma la fortuna sta nel fatto che è assolutamente sgombro da costruzioni moderne che possano in qualche modo disturbarne l’armonia. Certo i palazzoni di via dei Quartieri non sono proprio lontani, ma devo dire che si notano a mala pena, tanto si è ubriacati dalla vista del Monte Pellegrino, della Real Tenuta della Favorita, della Casina Cinese, di villa Spina. Il contesto inganna parecchio, e almeno guardando su questo fianco sembrerebbe ancora la Conca d’Oro di 100 anni fa.
Unica nota di malinconia è data dalla presenza di villa Pignatelli Florio proprio alle spalle, credo che tutti sappiate la magra fine che ha fatto dopo essere stata restaurata, per fortuna un assoluto caso isolato che anzi dovrebbe essere servito da lezione. Spero solo che la si recuperi nuovamente in tempi brevi.
Qualcuno potrà dirmi, cosa di buono si potrà mai ricavare da questo disastro risultato di decenni di abbandono e degrado? Basta guardare le altre ville restaurate di recente e che prima si presentavano nelle medesime, se non peggiori, condizioni. Ne inserisco alcune.
La magnifica villa Maletto Bonocore, restaurata da un paio di anni, oggi albergo.
Villa Magnisi in via Rosario da Partanna Padre, oggi sede di rappresentanza dell’Ordine dei dentisti.
Villa Arens.
Villa Alliata Cardillo, oggi museo della Piana dei Colli.
villa Montalbano
Villa Rosato Scovazzo, oggi albergo.
grazie MAQVEDA per farci conoscere questi tesori che non tutti conosciamo.
Si sa che uso avrà una volta restaurata, Villa Lampedusa?…
@ Maqveda, grazie perchè non conoscevo queste ville, potresti elencare queste ville con i relativi indirizzi?
a parte Villa Arens e Villa Maletto Bonocore, le altre non so dove sono ubicate.
Villa Alliata Cardillo, oggi museo della Piana dei Colli si trova in Via Lanza di Scalea accanto alla nota discoteca. L’ingresso è in comune, per accedere alla villa basta proseguire dritto, per la discoteca girare a sinistra
@rasputin
Villa Magnisi è in via Rosario da Partanna Padre (villaggio Ruffini).
Villa Cardillo ha accesso sia da via Tommaso Natale (via villa Cardillo) che dalla via Faraone (nelle immediate vicinanze dello Scalea Club).
villa Montalbano è sempre in via Tommaso Natale, proprio di fronte il cinema Aurora.
Villa Rosato è in via villa Rosato, nelle immediate vicinanze di piazza Niscemi.